Al G8 partecipa, con la ministra Stefania Prestigiacomo, Lisa Jackson, amministratrice dell'Agenzia Usa per la protezione dell'ambiente, che interverrà in particolare sulla «protezione della salute dei bambini». Chissà se i partecipanti al vertice sanno che, a circa 50 km da Siracusa, c'è la base Usa di Sigonella e a 80 km quella di Niscemi, responsabili di un crescente inquinamento elettromagnetico e di altro tipo, che mette in pericolo la salute soprattutto dei bambini.
Come già denunciato nel 2007 in una interrogazione al senato (Liotta, Russo Spena, Martone) e convalidato da un rapporto Asl, nell'area attorno alla base di Sigonella si registra una incidenza di tumori, soprattutto infantili, più alta della media. Ora la base viene potenziata. Saranno ampliate le piste di volo, con ulteriore rischio di incidenti di aerei militari, come quelli verificatisi negli anni '80, sulle cui conseguenze ambientali e sanitarie fu imposto il segreto di stato (non si sa quale carico trasportassero). Crescerà allo stesso tempo l'inquinamento elettromagnetico. A Sigonella c'è uno dei tre terminali terrestri della rete satellitare Global Broadcast Service, ora sotto il comando delle telecomunicazioni spaziali della U.S. Air Force, che la sta potenziando. Nella stessa base sarà installato il potente sistema Nato di spionaggio elettronico Alliance Ground Surveillance.
Lo stesso sta avvenendo a Niscemi dove, alle 41 antenne del centro trasmissioni Usa dipendente dalla Navcomtelsta Sicily di Sigonella, si aggiungeranno le grandi parabole satellitari (18 m di diametro) del Muos (Mobile User Objective System), il sistema di telecomunicazioni satellitari di nuova generazione della U.S. Navy. La stazione, una delle quattro su scala mondiale (altre due negli Usa e una in Australia), permetterà di collegare «con comunicazioni radio, video e trasmissione dati ad altissima frequenza le forze navali, aeree e terrestri» mentre sono in movimento, in qualsiasi parte del mondo si trovino.
Tace il Pentagono sul perché si è deciso di installare il Muos a Niscemi e non a Sigonella: uno studio, realizzato per conto della marina Usa, ha concluso che a Sigonella le emissioni elettromagnetiche del Muos avrebbero potuto disturbare il traffico aereo e addirittura far esplodere gli ordigni presenti nella base. È evidente che emissioni talmente forti non possono non avere effetti sulla popolazione dell'area circostante. Intanto, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha consegnato all'amministrazione comunale di Niscemi i risultati del monitoraggio sulle emissioni delle attuali 41 antenne: essi mostrano che già oggi c'è un preoccupante livello di inquinamento elettromagnetico nei centri della zona. Ben poca cosa in confronto alle emissioni che produrranno le gigantesche antenne Muos. Non c'è però da preoccuparsi: ci penserà il Pentagono a neutralizzare le emissioni nocive con una «recinzione di sicurezza».
Il Manifesto - 28.04.09
À procura de textos e pretextos, e dos seus contextos.
28/04/2009
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